“Similia similibus solvuntur!”
Questa bellissima frase, anzi questo bellissimo concetto, me lo fece imparare fin da giovanissima Mammaruzza di cui vi ho già raccontato in a Scuola con la Sciamana, conoscitrice ed estrattrice di veleno dal serpente.
La frase sulla similia similibus mi serve tutt’ora perchè vuol dire che i simili curano i simili e in chimica Sciamanica (ed anche in casa!) il principio è utilissimo quando devi preparare una soluzione… e soprattutto quando devi lavare le pentole o capire perchè metti il detersivo per lavare i panni sporchi.
Molto tempo prima della scoperta della medicina convenzionale, ci si curava con le piante e si cercava di seguire una buona alimentazione.
Pezzo tratto dalla intervista con Titti Bellini pro-creazione del nostro nuovo libro: Il segreto del Similium
Secondo te i moderni igienisti alla “Fit for Life” o i vecchi come John Armstrong e Herbert Shelton, si avvicinano a questa concezione di vita più salutare? Questa è la domanda di una persona che vive in modo “innaturale”, bevendo latte uperizzato e mangiando pomodori in inverno. Credo che la risposta per una vita sana sia mangiare il tarassaco quando è ora di raccoglierlo nei campi; addentare la mela quando la pianta la offre, e sottrarre l’uovo alla gallina Valeria non appena si distrae con le amiche. Questo bellissimo pianeta offre una varietà immensa di frutti, erbe e fiori, piante e radici che si presentano ciclicamente alla nostra vista e ai nostri sensi grazie all’alternarsi delle stagioni. I vecchi medici affermavano che certe malattie, certe gastriti o altri tipi di acciacchi, fossero stagionali: se quel tipo di patologia appare in un certo periodo dell’anno è verosimile ipotizzare che anche la cura, anche l’erba che può sanarla, cresca o fiorisca nello stesso periodo? Se riconosciamo il ciclo mestruale femminile come un fenomeno naturale legato alle fasi lunari così, come l’approssimarsi del parto, perché tutte le altre evenienze che manifesta il nostro veicolo biologico dovrebbero essere scollegate dalla Natura e dai suoi ritmi?
«Ovviamente no, non dovrebbero! Per vita naturale intendo proprio questo: niente di trattato industrialmente, con conservanti o assunto fuori stagione. Per le patologie stagionali,…io sono cresciuta al sud…e il sud d’inverno profuma di agrumi! E gli agrumi rendono forti e immuni dai raffreddori e influenze stagionali… Al Nord i mirtilli, i funghi, il miele, le pigne, le castagne che assomigliano al Corona virus…Noi importiamo cibi da tutte le latitudini, che è come piantare una palma sul monte Cervino! …indebolendo noi e le altre specie…come l’acero che è diventato infestante e che ha fatto sparire le querce! Chi vive al nord non può mangiare come chi vive al sud…»
Durante il Medioevo, la preparazione dei farmaci, veniva affidata agli speziali, che creavano composti, ma senza sfruttare a pieno tutti i benefici derivanti dai vegetali.
Le persone comuni che non potevano permettersi i preparati degli speziali e continuavano a curarsi con cibo e piante, oppure con riti e formule magiche/religiose, le segnature che vedremo più avanti, ancor di più usavano il similium con le piante. Si curavano, osservando il luogo in cui crescevano e portando con sé parti di quelle piante a stretto contatto col corpo per trarne come un dono il loro potere unico: erano custodi della pianta e del seme cui somigliavano di più e ne portavano il nome.
La meravigliosa Nonna Malva, Mentuccia, Salvia e Rosamarina erano nomi di donne di potere, custodi di antichi semi e di immensi poteri di risanamento.
In alcuni casi io uso ancora dare in custodia ai più meritevoli fra i miei allievi – lungo il loro viaggio alla scoperta di se stessi – un sacro Mastro (lo spirito antico di una pianta) e questo dono sarà soggetto a una ricerca approfondita, da parte loro, fino a definire le tecniche di cura che suggerirò.
I termini riportati di seguito si riferiscono sia alla tipologia degli allievi che alle piante, ai sacri Mastri:
– SOLINGO: a questo allievo, consiglio o dono in custodia un solo similium tra fiori, semi, frutti o radici atto ad alleviare disagi particolari oppure apportare doni e caratteristiche caratteriali specifici di cui questa pianta sarà ricca.