Si sente spesso parlare di sciamanesimo, anche se il più delle volte quello a cui si fa riferimento, sciamanesimo non è.
Attualmente la parola “sciamano” viene erroneamente utilizzata e spesso sminuita o storpiata, associata a persone che sciamani non sono.
Eppure lo sciamano nelle diverse culture è Colui o Colei che sa! Un saggio degno di onore e rispetto, figura sulla quale studi seri e approfonditi della Antropologia Culturale si sono impegnati a sottolinearne il valore sociale.
Lo sciamano fa parte di una categoria di eletti, che sono in continua connessione tra il mondo degli uomini comuni e il sacro.
Negli ultimi anni è tutto un fiorire di guaritori e sciamani, di comunità in cerca di adepti da iniziare a viaggi trascendenti. Ma, onestamente parlando, la maggior parte di questi operatori non sono affatto affidabili. E’ bene saper distinguere, prima di fare un fatidico passo e spendere tempo, denaro e investimenti emotivi.
Il vero sciamanesimo è la pratica spirituale più antica conosciuta dal’ uomo, che trae le sue origini nella notte dei tempi, agli albori del mondo. Nella forma tradizionale è un sistema di credenze e comportamenti presente all’interno di diversi tipi di culture.
Lo sciamanesimo è diffuso in tutti i continenti: la tradizione sciamanica possiamo ritrovarla nei popoli arcaici e anche nella nostra stessa cultura italiana. Generalmente si considera
che i primi sciamani arrivino dalla siberia ma anche la storia dell’Italia è costellata di indizi che ci riportano ad una antica tradizione sciamanica. Nel nostro paese, ovunque, sono rimaste tracce indelebili di antiche usanze, rimedi, guarigioni, rituali e saperi ancestrali. Lo Sciamanesimo in Italia è infatti documentato da segni e reperti di passati iniziatici, tramandati di generazione in generazione.
Si tende a dimenticare o travisare il passato ma è un passato che non può essere dimenticato, così come non possiamo dimenticare i nostri antenati e tutto quello che hanno fatto perché è da essi che veniamo ed è grazie a loro se siamo qui.
Diversi sono stati gli studi antropologici e storici che hanno analizzato lo sciamanesimo per farne comprendere e conoscere l’intrinseco valore culturale.
Desidero per questo motivo parlarvi ora, a tal proposito, dello sciamanesimo italiano di Michela Chiarelli, l’ultima sciamana italiana di tradizione ereditaria di settima generazione.
Che cosa significa?
Che cosa significa sciamanesimo italiano e che cosa significa essere l’ultima sciamana italiana di tradizione ereditaria?
Essere erede ha un valore grandissimo. Significa che non vi è improvvisazione, significa essere portatori di un sapere antico.
Questo è fondamentale perché mi riferisco a una cultura sciamanica e a una tradizione spirituale che è sopravvissuta nei secoli, con tutto quello che comporta.
Lo sciamanesimo italiano di Michela Chiarelli è un’antica via, lei è una guaritrice del corpo e dell’anima, una autentica sciamana.
È qualcosa di cui posso parlare per esperienza diretta, per l’avere avuto la fortuna di conoscere Michela Chiarelli di persona e avere visto con i miei occhi l’integrità con la quale lavora e opera e vive. Il suo sapere è illimitato. Puoi porle qualsiasi domanda e lei ti racconterà delle antiche Dee, delle danze in cerchio delle donne, dei fuochi sacri e della raccolta delle erbe, del bosco sacro e potente, della luna e del sole, delle antiche usanze, di antiche leggende, del potere di Madre Terra, del culto della semina, della Dea che canta in ognuno di noi e in
ogni luogo. Lei è cresciuta “vedendo donne straordinarie che rispettavano la più anziana, ovviamente non di età, ma nell’esperienza’. ”
Ci sono cose che non si possono improvvisare.
O le sai o non le sai. Anzi o Lo SEI o non LO SEI.
Lei E’.
In Michela ogni suo gesto e parola, rivela un sapere autentico ed una
integrità encomiabile. Il suo è un autentico servizio al prossimo.
Ma iniziamo da una breve etimologia del termine sciamanesimo. Con il termine sciamanesimo (o sciamanismo) si indica, nella storia delle religioni, in antropologia culturale e in etnologia, un insieme di credenze, pratiche religiose, tecniche magico-rituali, estatiche ed etnomediche riscontrabili in varie culture e tradizioni. Una sciamana è una persona a cui si riconoscono facoltà taumaturgiche e divinatorie, considerata intermediaria fra gli uomini e il mondo degli spiriti del cielo e del mondo della Natura.
A tal proposito, qui di seguito, riporterò stralci della intervista fatta a Michela Chiarelli da parte della Dottoressa Puca della Leeds Trinity University UK, la quale ha pubblicato la ricerca in cui Michela Chiarelli è stata inserita.
Se vorrete approfondire potrete leggere il libro di recente pubblicato
nel quale compare l’intervista a Michela.
Il titolo del volume è
(Edizione Inglese) di
Angela Puca.
Michela Chiarelli, L’ultima sciamana italiana di tradizione ereditaria e sciamana di settima generazione! Attraverso alcuni brani della sua intervista possiamo addentrarci nella comprensione del termine sciamanesimo italiano e comprendere che cosa significa essere l’ultima sciamana di tradizione ereditaria. Questo termine nasce dalla consapevolezza di essere l’ultima della sua stirpe, poiché non ha discendenti femminili e la sua linea di sangue consente solo alle donne di diventare sciamane.
Ecco le sue parole:
“Come sciamano sei uno strumento guidato dal cosmo per il bene di
molti. Uno sciamano prima di tutto deve perdere i suoi confini, deve
smettere di esistere e fare riferimento a sé stesso sempre e comunque.
Sei solo un mezzo guidato dal cosmo per il bene di molti. Al giorno
d’oggi è difficile non far emergere l’ego.” […]
“Sono stata iniziata per tradizione alle tecniche etnico culturali
sincretiche del territorio Italiano. Parlando di Sciamanesimo Italiano
dobbiamo estendere il concetto al Sincretismo. Con il termine
sincretismo si intende l’incontro fra culture diverse che genera
mescolanze, interazioni e fusioni fra elementi culturali eterogenei.
L’ambito in cui maggiormente è applicato tale concetto è quello
religioso e, la storia delle religioni con l’antropologia dei sistemi
religiosi, sono le discipline maggiormente attente a tali fenomeni
culturali.” […]
“Uno sciamano ha un approccio animistico al mondo, perché tutto ha
un’anima e niente è inanimato, nemmeno una malattia, un rituale o un
concetto” […]
Così spiega Michela:
“Il percorso sciamanico si intreccia necessariamente con l’uso della
magia” e puntualizza, “Lo sciamanesimo non è una religione né una
setta, è un insieme di tecniche che si manifestano nel regno della
mente. Perché la magia è lo stato di coscienza che porta all’assoluta
connessione e porta verso il cosmo che garantisce la fonte di energie
che lo sciamano utilizzerà per guarire e migliorare la vita delle
persone… Nella nostra tradizione italiana – composto da camminatori,
raccoglitori e marittimi: ci muovevamo letteralmente con i nostri
corpi. Si affrontava questo pellegrinaggio, ci si spostava fisicamente
per diventare qualcos’ altro”[…]
Michela, durante l’intervista della Dott.ssa Puca della Leeds Trinity University UK, ha altresì approfondito il concetto di sciamanesimo rispondendo alla domanda sul perché definisce la sua tradizione come sciamanesimo e non come una forma di magia popolare. Nelle sue parole viene analizzato il concetto di magia popolare e il modo in cui l’etichetta stessa è stata costruita dopo l’;Inquisizione. Il concetto di stregoneria è post-cattolico, spiega:
“poiché non esistevano etichette per descrivere la magia prima che il cattolicesimo si diffondesse in tutto il paese. Gente comune come sua nonna – erano guaritori, ostetriche, erboristi e controllori meteorologici”[…]
“Questi sono il tipo di persone che in altre tradizioni del mondo
vengono definite sciamani. Di conseguenza, il concetto di magia
popolare (magia popolare) è errato perché è modellato su una
comprensione post-cattolica di ciò che facevano quelle donne italiane.
Sarebbe meglio chiamarlo antico culto della Dea, piuttosto che magia
popolare”.
Michela ritiene che “il culto della Dea in Italia abbia origine con la
divinità etrusca Uni e che la tradizione italiana sia originariamente
basata sul culto della luna e del sole.
Anche gli sciamani sudamericani usano il sole e la luna. Come mai le
loro pratiche sono sciamanesimo e le nostre sono stregoneria?”.
Sciamanesimo e magia popolare sono, quindi, sostanzialmente la
stessa cosa per Michela: “Lo chiamo sciamanesimo perché per altri
popoli ciò che le nostre donne possono fare e ciò che posso fare io si
chiama sciamanesimo.
La magia popolare è costruita attorno ad una serie di informazioni
confuse giunte alle masse (dopo la riformulazione cattolica). Gli
diedero una prospettiva un po’ superstiziosa, un certo sistema di
credenze e aggiunsero tutta una serie di cose che crearono questo
sistema mistico magico.
La differenza si creò quando, dopo l’inquisizione, quelle persone
invece che guaritrici furono definite streghe, invece che levatrici
furono definite donne che avevano facoltà che sicuramente non
potevano essere divine – afferma Michela – (perché il potere delle
donne a quel tempo doveva essere ridotto al minimo). Eppure, mentre
gli uomini erano fuori a caccia, le donne erano quelle che guardavano
le stelle, onoravano la natura e i suoi cicli ed erano in sintonia con
loro”.
Io trovo sorprendete tutto questo! Questo patrimonio culturale che aspetta solo di ritrovare la luce! E di essere riconosciuto!
Veniamo da un passato nel quale l’ essere Umano era in armonia con il creato. Dove si celebravano i rituali per onorare Madre Terra, dove venivano tramandate conoscenze e rimedi ancestrali e poteri curativi, dove la saggezza era ritenuta un valore e vi era rispetto per tutto questo. È importante recuperare e salvaguardare questo patrimonio culturale dal quale possiamo attingere per sentirci parte di un Tutto che non può essere separato.
con grande stima e affetto
Cristina Carrara
brani tratti dal Libro Italian Witchcraft and Shamanism: The Tradition of Segnature, Indigenous and Trans-cultural Shamanic Traditions in Italy Edizione Inglese
di Angela Puca
“Mi disse prendi la mia mano.
Porta questo come fosse un dono al cumulo e accendi il fuoco.
Sei la nostra erede disse toccandomi i piedi, segui il mio passo.
Mi sentivo un aquilone volteggiavo leggera.
Ho acceso Il fuoco.
Il fuoco è ancora acceso”
Michela Chiarelli ©
(tratto da I Dialoghi con Nonna Malva)