Sciamanesimo Italiano

La vera essenza del risveglio spirituale

Quando chiudo gli occhi e mi concentro sul mio respiro, sento il battito della Terra, un eco profondo che risuona nel mio cuore.

È in questi momenti che comprendo la vera essenza del risveglio personale.

Non è solo un viaggio individuale, ma un richiamo collettivo, un richiamo di mille voci, di migliaia di dee che si destano nel nostro inconscio, pronte a riemergere e a reclamarci.

Ricordo la prima volta che ho percepito questa connessione. Ero in un circolo di donne, circondata da volti familiari e da altri sconosciuti, unite in un’unica intenzione. Stavamo condividendo le nostre storie, i nostri sogni e le cicatrici che portavamo dentro. In quel momento, mi è sembrato che un’amalgama di potere e vulnerabilità fluisse nell’aria, un’energia palpabile. Le parole che ci scambiavamo non erano solo racconti personali; erano l’eco di antiche leggende, di dee dimenticate che avevano camminato sulla Terra e avevano affrontato le stesse battaglie. Le loro storie si svelavano attraverso di noi, e io non potevo fare a meno di sentire la loro presenza.

“Ishtar, Inanna, Amaterasu, Kali…” sussurravo tra me e me, nomi che risuonavano come incantesimi.

Erano profondi come l’oceano e luminosi come le stelle. Ogni volta che pronunciavo un nome, sentivo un tuffo nel mio ventre, come se una parte di me si risvegliasse all’istante. Questa connessione con le dee non era soltanto simbolica; era fisica, vibrante. Ogni volta che una donna accanto a me celebrava il suo trionfo o piangeva una perdita, una parte della mia anima si risvegliava. Liberava la sacralità che era stata sepolta sotto anni di aspettative, paure e silenzi.

Il risveglio personale è un atto di ribellione.

È la decisione di reclamare la propria voce, di riconoscere il potere dentro di sé. È come un urlo che rimbomba attraverso i secoli, richiamando ogni dea che abbiamo dimenticato di essere. Ogni volta che scelgo di essere autentica, di ascoltare il mio cuore e seguire la mia intuizione, sento che lo spirito di tutte quelle donne forti e coraggiose si riflette in me.

Ogni pulsazione mi racconta la storia di tutte le donne che mi hanno preceduta, le loro speranze e i loro sogni, come un fiume che scorre attraverso il tempo. In questo fluire, percepisco un risveglio, un’eco lontana che si fa sempre più intensa, un richiamo ancestrale che avverte le nostre anime di essere pronte a tornare a casa.

Cammino lentamente nei meandri della mia mente e lì, tra le pieghe del mio essere, trovo le dee. Sono ignote e familiari, ogni volto un riflesso delle mie emozioni, dei miei desideri inascoltati. I loro sguardi sono fieri, illuminati da una luce che non conosce ombre. Moirakai, Iside, Artemide: sento il loro potere, una forza che mi avvolge e mi avvicina alla consapevolezza di chi sono realmente. Questo risveglio personale che mi abita non è solo mio; è un eco di migliaia di storie, di esperienze condivise.

Quando parlo di risveglio, non mi riferisco a un semplice risveglio da un sonno profondo, ma a un atto di riconoscimento e accettazione di tutte le parti di me stessa, belle e brutte. È un tornare a me stessa, a quel sacro femminile che per troppo tempo è stato messo da parte, sepolto sotto le aspettative della società, le paure e i traumi. Ora, come una fenice, risorgo dalle mie ceneri. In questo viaggio, scopro che altre donne stanno sollevandosi insieme a me. Siamo un coro di voci che, unendosi, crea un’armonia potente.

Il risveglio personale è un viaggio solitario, ma non è mai solitario, perché vibro in sintonia con le altre. Quando una donna avanza, tutte noi avanziamo. Questa connessione è un silenzioso accordo tra anime che ha radici profonde nel collettivo, un risveglio di mille dee che reclamano il loro posto nel mondo. Non sono più solo miti narrati nei libri; sono parte di me, della mia essenza. Imparo a danzare con loro, a far emergere il mio potere, la mia saggezza, le mie vulnerabilità.

Passeggiando nei vasti campi della mia memoria, rivivo momenti di difficoltà e gioia. Ogni cicatrice racconta una storia, ogni Storia è una Dea che ha camminato con me.

Michela Chiarelli ©

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