Da me a te

Il posto alla guida è libero

In questi giorni mi sono stati sottoposti molti casi di persone bisognose e malate.

Casi che mi hanno lasciato perplessa per cui sono rimasta in lunga osservazione.

Osservando, ascoltando, connettendomi con una di queste anime bisognose mi è sembrato di essere su un autobus a motore acceso carico di fedeli pronti a partire per un posto meraviglioso, tipo Lourdes, Medjugorje o altri luoghi santi.

Su questo autobus vi erano, non la persona bisognosa ma i suoi cari, partecipanti col cuore carico e ricco di preghiera, speranzoso di raggiungere questi luoghi ove sono state dette molte messe, preghiere ecc.

Per questa guarigione sono stati convocati mistici e carismatici, Reikysti, sciamani e guaritori di ogni parte del mondo e da ogni parte, fede e confessione d’Italia…

Quando io ho osservato lo stato in cui era questo metaforico autobus pieno di preghiera, candele e messe ho sentito una sensazione di disordine.

In molti hanno pregato per questa persona, appoggiata dall’amore, ma per me che osservavo era come se contemporaneamente mille melodie e stili musicali si sovrapponessero in una piccola sala, il tutto era davvero rumoroso…

Si, l’autobus pieno di fedeli rumorosi, aveva il motore acceso il che rendeva il suo stesso abitacolo ormai denso di gas velenosi…

Beh, non c’era un guidatore, ero esterrefatta…

Tanta Preghiera, energia, e candele, messe e preghiere e riti di ogni dove ma l’autobus a motore acceso era lì fermo… Non partiva senza conducente…

Mi sono chiesta e ho chiesto ma chi è il conducente…

All’ennesima mancata risposta ho chiesto a Gesù E Maria ‘perché non si muove, tutto questo in favore della persona di cui sapete?’

La risposta mi lascia ancora qui, seduta sulle scale dove di solito prego… Senza parole…

Lui sorridente mi comunica…

Sai la gente parte credendosi nulla, non neutra ma nulla…

Comunemente ci è affidata una preghiera accompagnata da un sospiro di rassegnata impotenza, quando ci si trova in una situazione nella quale non si vedono sbocchi, alternative possibili, o quando si è ormai perduta ogni speranza, si suole invocare l’intervento divino esclamando “Siamo nelle mani di Dio!”.

Ma questa non è fede Michela cara, questa è rassegnazione inutile… Si dà a Dio la responsabilità del fallimento perché non avete la forza di credere.

Voi non credete che Dio possa…

Pertanto se vuoi, il posto alla guida è libero, ma sii ricca tu di fede per tutti loro.’

Maria mi guardò dicendo:

‘figlia cara dillo a tutti, diffondilo.

Confidare che si è nelle mani di Dio non deve ESSERE, PERCHÉ NON È, un atto finale, rassegnato di impotenza ma quello iniziale, che accompagna e sostiene ogni iniziativa volta a comunicare vita all’altro, nella certezza che in tutto quel che si fa si è accompagnati e guidati da quell’amore che non viene incontro al bisogno degli uomini, ma lo precede. Sei benedetta’

Michela Chiarelli ©

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